Il vaso della pazzia

Io facevo quello che volevo, non immaginavano neanche la mole di follia che avevo raggiunto. 

Un giorno portavo ½ kg marijuana a uno che mi doveva pagare cash, mi presento, mi tira fuori i soldi, ma quando mi giro arriva una persona incappucciata che mi mette il coltello qui, sul fianco. Uno di lato guarda la scena, un altro mi sfila lo zaino, e all’improvviso mi è arrivato di tutto, ho iniziato a correre tutto insanguinato, mi sono fatto dare un passaggio con il motorino e sono andato via. 

Ero ancora alle scuole medie quando sono finito in una situazione di amicizie… i miei erano regolari a tutti gli effetti, ma una cosa tira l’altra, a me piaceva drogarmi, a 14 anni.

Come mi sentivo? Io facevo quello che volevo, offrivo da bere, andavo a ballare, senza fare lo sbruffone ma ero euforico. 

Amicizie regolari, secondo me, non immaginavano neanche la mole di follia che avevo raggiunto. 

Tornato a casa rivedo la mamma che scoppia in lacrime. Ma niente, sono andato avanti a fare quello che facevo. Poi una mattina scendo di casa, attraverso la strada, a 200mt c’è una Punto bianca. 

Due pelati, orecchini, le manette e mi hanno arrestato così dal nulla: la goccia che ha fatto rompere il vaso, il vaso della pazzia. Da lì ho iniziato un lungo percorso.