È l’11 luglio 2018 e sto per tornare in Cina con mia cugina. Mi attendono i parenti, la nonna che stava male, e anche i genitori della mia fidanzata, con cui stiamo convivendo da due anni in Italia, a cui devo chiedere di sposare la loro figlia. Sono molto agitato.
All’aeroporto di Milano mi bloccano e mi dicono che devo andare in carcere in quanto è passata in giudizio una sentenza per spaccio con una condanna a 2 anni e 8 mesi.
Chiedo un avvocato ma prima che questo venga mi trasferiscono, non conosco i miei diritti e nessuno me li dice. L’avvocato d’ufficio che mi difendeva al processo non ha fatto ricorso ed i miei genitori non possono prendermi da loro in quanto hanno paura dei controlli della polizia. Quindi devo restare in carcere pur dovendo scontare una pena sotto i 3 anni.